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Futuro Remoto - Il Maggiore Toselli e il colonialismo italiano dell’Ottocento in Africa Orientale,
2024

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Futuro Remoto
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Spettacolo teatrale

Produzione 2024 'COMPAGNIA DEL BIRÙN' - PEVERAGNO

Il monumento dedicato a Pietro Toselli, sulla piazza del paese ha incuriosito alcuni cittadini di Peveragno e la Compagnia del Birùn. Questa è stata l’idea di partenza per approfondire   pagine di Storia d’Italia su cui non è ancora stata scritta la parola “fine”.  Una di queste è quella del colonialismo Italiano in Eritrea e in Etiopia. Sono pagine dimenticate, relegate all’oblio. Grazie al libro del professore Romain Raniero 'Pietro Toselli, un peveragnese nella storia' edito dal Comune di Peveragno alcuni anni or sono, è iniziato un lungo e accurato lavoro di ricerca su un periodo triste e semisconosciuto della nostra storia nazionale e umana: il colonialismo italiano in Africa.

 

La lettura e la ricerca per costruire lo spettacolo si è nutrita delle pubblicazioni di Angelo Del Boca, il primo italiano ad essersi occupato della ricostruzione critica e sistematica della storia politico-militare dell'espansione italiana in Africa orientale e in Libia, e il primo storico ad avere denunciato i crimini di guerra compiuti dalle truppe italiane durante il colonialismo. La Colonia. l’Africa Italiana. Chi si ricorda più di quelle vicende gloriose e sanguinarie, di eroi e di genocidi, di dibattiti infuocati e di canzoni? La figura di Pietro Toselli (maggiore pluridecorato che partecipò alle guerre di conquista dell'Eritrea alla fine dell'800 e nostro concittadino) e le lettere che scrisse al fratello durante la campagna militare ci danno la possibilità di far conoscere queste vicende storiche sotto un profilo umano ed emotivo.

 

È stato interessante scoprire, durante le ricerche per l’allestimento dello spettacolo, come questo sentire e questa necessità di avvicinarsi alla comprensione del fenomeno sia comune e in aumento anche in altre nazioni ed in altre culture tanto che si arriva a parlare di un processo di 'decolonizzazione mentale' in corso nelle popolazioni che l'hanno subita o la subiscono. Molti sono i libri scritti dalle nuove generazioni che riportano i ricordi dei loro avi colonizzati nel corso dell’800-‘900 e su cui ci siamo documentati, scoprendo aspetti della vita delle persone comuni che non vengono riportate sui libri di storia, anche se sono loro che fanno andare avanti il mondo. Come sarebbe potuto essere e come potrebbe essere la convivenza tra gli esseri umani sul nostro pianeta se si agisse nel rispetto della terra e dei suoi abitanti senza distinzioni di razza, cultura o religione?

 

Come sarebbe vivere in un mondo in cui le differenze diventano sinergia, ricchezza per tutti? Un’idea che in embrione era alla base del pensiero di Pietro Toselli, benché militare, propenso a una colonizzazione di popolamento e non di aggressione. Un’idea soffocata dalla guerra di cieca conquista prima e sepolta dalla retorica fascista anni dopo, come sepolta e semisconosciuta è rimasta la nostra storia di colonizzazione. Una storia che va riscoperta per poterci fare i conti e capire molti fenomeni storici e sociali di oggi, evitando di lasciarsi fuorviare dai pregiudizi e dai luoghi comuni, frutto dell’ignoranza e delle strumentalizzazioni.

 

Vista la natura del messaggio che lo spettacolo intende promuovere è stata coinvolta per la drammaturgia e la regia l’associazione Almateatro di Torino che vanta una lunga e seria esperienza nel campo teatrale e sul tema dell'emigrazione.

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Associazione culturale e teatrale

Compagnia
del Birùn

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