Il soggetto, tratto dall’autobiografia di Frédéric Mistral, si collega direttamente al tema natalizio, ma quello che ci ha conquistati e ha conquistato il pubblico è la naturalezza, la semplicità e la freschezza intatta con cui l’autore racconta la disponibilità infantile all’incontro con il meraviglioso: quella disponibilità che solo gli spiriti aridi e superficiali possono confondere con la credulità e che è invece un bisogno primario, “ l’istinto angelico dell’immaginazione nascente”.

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Oggi la disponibilità ad andare incontro ai Re Magi è quella ad andare incontro alla meraviglia che il Teatro sa ancora regalare. Lo spettacolare passaggio notturno del Corteo dei Magi sulla collina di San Giorgio ce lo ha riconfermato.

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