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Mistral,

Giugno 2006

La locandina di "Mistral"

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Alcuni momenti dello spettacolo "Mistral"
Foto di scena di Fatamorgana©

Mistral: nome di un poeta, di un vento, di un’ispirazione.
A partire dalle suggestioni di un nome, sullo schema di una farandola dove i singoli elementi formano una catena che si scompone e ricompone in intrecci di sempre nuove figure, lo spettacolo inanella per giochi e rimandi racconti provenzali e peveragnesi tratti da “Le mie origini” di Frédéric Mistral e da “Dalònh e belesì, lontano e qui”, bozzetti poetici in dialetto peveragnese di Tommaso Cavallo.

Accomuna le storie un passato rurale nemmeno troppo lontano e ancora vivo nel ricordo e il fascino del racconto orale che trasforma le persone in personaggi e la realtà quotidiana in epica.
Mentre il Poeta provenzale racconta la sua Provenza favolosa, il Peveragnese, che sulla scena è la Memoria stessa, fa rivivere un altro tempo altrettanto favoloso: quello degli anno ’50, segnato dal cambiamento di costumi di un paese ancora relativamente arcaico all’arrivo delle novità “moderne” e dei motori.
La memoria poetica raccoglie del passato le essenze e, come il vento, ce le porta a folate racchiuse in piccole storie intense e profumate che si alternano sul palco in un caleidoscopio fantasmagorico pieno di ironia e divertimento, di musica e poesia.
Con gli effetti speciali di un succoso dialetto apparentato alla lingua di Mistral.

 

I testi citati di Frédéric Mistral e di Tommaso Cavallo sono stati pubblicati nell’ambito del “Progetto Mistral”.

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